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Le unghie: i problemi legati alle patologie più comuni

Le unghie sono annessi cutanei ovvero produzioni cornee dell’epidermide, poste sulla faccia dorsale delle ultime falangi delle dita di mani e piedi. Sono prerogative dei primati, oltre all’uomo, quindi, sono presenti soltanto nelle scimmie e nei lemuri.
Le unghie contribuiscono in misura sostanziale alla precisione manipolativa della mano. Grazie alla presenza di queste lamine riusciamo a manipolare oggetti molto piccoli, come uno spillo. Le unghie, inoltre, conferiscono alla punta delle dita una maggiore sensibilità, grazie alla ricca innervazione del letto ungueale. Infine, tali strutture fungono da vere e proprie placche protettive dell’estremità digitale.

ANATOMIA DELL’UNGHIA

  1. La parte della lamina inserita nell’epidermide è chiamata radice.
  2. La lunula è una chiazza biancastra di forma semilunare, presente alla base della lamina. Tale colore è probabilmente dovuto al maggiore spessore dell’unghia, che impedisce al sangue di trasparire, come invece succede nelle altre parti rosate.
  3. Il corpo della lamina è la parte più evidente dell’unghia.
  4. Il margine libero è la parte della lamina che protrude dalle dita, distaccandosi dal letto ungueale sottostante.
  5. Il solco ungueale è quella piega epidermica in cui si inserisce la radice dell’unghia.
  6. Il solco ungueale distale si colloca sotto il margine libero dell’unghia.
  7. La parte posteriore della radice è chiamata matrice; similmente ai capelli, si tratta di una zona di primaria importanza, poiché formata da cellule che, proliferando velocemente, favoriscono la crescita della lamina ungueale.Nonostante la superficie esterna ci appaia liscia, la lamina ungueale presenta delle scanalature verticali nella faccia sottostante. Tali solchi prendono strettamente contatto con il letto ungueale, aumentandone l’adesione.
  8. L’iponichio è la continuazione del letto ungueale, che a sua volta si continua con il polpastrello.
  9. L’eponichio o cuticola, volgarmente chiamato pellicina, è strettamente aderente alla lamina dell’unghia e previene il passaggio di microorganismi e di funghi nella radice, scongiurando, quindi, il pericolo di infiammazione. Per questo motivo le pellicine non vanno tagliate.

STRUTTURA E COMPOSIZIONE DELLA LAMINA

L’unghia è formata da più strati cementati di corneociti, ripieni di fibre di cheratina immerse in una matrice amorfa. Si tratta di cellule morte, la cui durezza e resistenza è dovuta proprio alla presenza di cheratina. Per questo motivo l’unghia, pur essendo piuttosto rigida, possiede una discreta flessibilità.
Bisogna comunque sottolineare che con l’invecchiamento si assiste ad una progressiva calcificazione delle unghie, che diventano più dure e resistenti.
La composizione chimica è simile a quella dei peli. La lamina contiene dal 7 al 16% di acqua e, nonostante quanto si potrebbe pensare considerando la sua durezza, è 10 volte più porosa dello strato corneo dell’epidermide.La crescita dell’unghia è dovuta alla proliferazione delle cellule della matrice. Queste cellule sono disposte in maniera inclinata, per far sì che l’unghia cresca soprattutto in lunghezza e non in spessore. In condizioni normali la crescita è compresa tra 0,1 e 1 mm/die; le unghie delle mani crescono più in fretta di quelle dei piedi; rispetto alle altre dita, quelle dei pollici godono di una crescita più rapida. Infine, la proliferazione risente di un influsso quotidiano e stagionale, che fa crescere maggiormente le unghie di giorno e d’estate.

PATOLOGIE UNGUEALI

Il complesso ungueale può essere bersaglio di patologie sistemiche e di disturbi esclusivamente locali. Malattie quali la psoriasi o il diabete mellito, ma anche forme locali come l’unghia incarnita (onicocriptosi), le infezioni da funghi (onicomicosi), le patologie distrofiche o microtraumatiche, possono comportare stati algici anche importanti. Il corretto inquadramento clinico è preludio ad un protocollo terapeutico efficace.
L’intervento terapeutico podologico mira a normalizzare tutte le strutture del complesso ungueale: lamina, pareti, solchi, letto ungueale, etc..
Il curettage ungueale, attuato con tronchesi, con micromotore o con turbina, è teso a restituire una dimensione corretta alla lamina ungueale. Qualora si renda necessario per la quantità di lamina asportata, è sicuramente determinante, al fine di una corretta crescita della lamina stessa nel rispetto dei normali rapporti dimensionali con le altre strutture del complesso ungueale, pareti e solchi, ricostruire con resina monocomponente la porzione di lamina eliminata.
Questo avviene frequentemente in patologie quali l’onicomicosi, l’involuzione ungueale (la lamina incurvata a pinza che penetra nei solchi), l’onicocriptosi.
Talora invece può essere sufficiente un intervento di rieducazione della lamina con filo al titanio che restituisce una corretta curvatura risolvendo la sintomatologia algica da onicofosi (callosità del solco ungueale).
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